Ore 14 e 30, Bari, appena finita la presentazione della Lista “amnistia,
Giustizia e Libertà!”, fa freddo e piove a dirotto. Con Maurizio Turco
cominciamo la nostra visita ispettiva al carcere. Della Direzione non
c’è nessuno, è sabato pomeriggio, gli agenti di polizia penitenziaria
non tardano nell’identificarci ed accompagnarci all’Ufficio matricola.
Abbiamo la sensazione di essere i benvenuti, quasi avessero bisogno di
denunciare le loro problematiche e veder
accendersi un faro su questa realtà, scordata un po’ da tutti, dove nche loro, sembrano esserne ulteriori vittime.
Ci spiegano che dovrebbero essere 394, se ci si rifacesse al Decreto
Fassino del 2001 ma, a quanto pare, 376 sono in servizio, 60 distaccati,
dei quali 43 destinati al PRAP, 41 provenienti da altre sedi, i quali,
pur avendone diritto, non possono sostare nella loro Caserma perché
dichiarata inagibile. Insomma, si evince che sono sott’organico di 37
unità. Fortunatamente i loro straordinari entro le 41 ore sono
regolarmente retribuiti. Di notte lavorano in 20,
includendo gli addetti alla portineria, di giorno, si avvalgono
dell’ausilio di VPF (Volontari in Ferma Prefissata) con formazione
diversa da quella richiesta per il tipo di servizio in una struttura
penitenziaria.
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a cura di:
Francesco Mastroviti Tesoriere Associazione Radicali Bari.
Michele Fiore Membro del direttivo Radicali Bari.
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